lunedì 23 maggio 2016

L'importanza dell'attività fisica in gravidanza


Una qualsiasi attività finalizzata a “far muovere” il corpo è utilissima perché è un’occasione
per conoscere o riconoscere le proprie potenzialità e i propri limiti. Si partorisce col corpo,
si allatta col corpo, il corpo è una grande risorsa, quindi è molto importante conoscerlo,
averne consapevolezza e curarlo.
E' spesso grazie al lavoro corporeo che la donna scopre dentro di sé quella grande forza e
potenza, quel sapere profondo che è l'ingrediente essenziale per vivere la maternità come
esperienza di crescita e appagamento.
Allontanando le tensioni corporee si attenuano notevolmente anche quelle emotive;
l'autostima aumenta, la mamma si sente “competente”, ha fiducia nelle sue risorse
endogene e “magicamente” si placa il turbinio di condizionamenti negativi che la circonda.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato con chiare prove di efficacia l'importanza del
movimento in gravidanza ai fini del benessere materno-fetale.



LE TECNICHE CORPOREE
- STRETCHING: è una ginnastica dolce studiata per favorire l'allungamento e il
rilassamento dei muscoli di tutto il corpo. La sua pratica rende le articolazioni e i
muscoli più elastici, morbidi e mobili favorendo un travaglio meno doloroso e più
veloce. La donna si scopre forte e fiduciosa del suo corpo. Ciò risveglia in lei
l'istintualità dalla quale si farà guidare durante il travaglio e il parto. E' consigliabile
iniziare la pratica già dal quarto mese.
- YOGA PRENATALE: da questa millenaria disciplina indiana derivano molte
tecniche attualmente in uso nella preparazione al parto, come lo stretching,
l'eutonia, l'ipnosi, il R.A.T. In gravidanza lo yoga permette di stabilire un contatto
profondo con se stesse attraverso movimento, respirazione e visualizzazioni. Alcuni
esercizi abituano il perineo a distendersi e a favorire la discesa del bambino nel
canale da parto. Durante il travaglio e parto lo yoga favorisce l'abbandono, la
distensione, l'apertura. Tra una contrazione e l'altra la donna ritrova forza, equilibrio
ed armonia interiore. Anche lo yoga è bene iniziarlo dal secondo trimestre.
- TAI JI: pratica di origine cinese si presenta come una sorta di danza al rallentatore.
Si impara una semplice sequenza di movimenti fluidi, lenti e armoniosi che
richiamano gli elementi della natura. Definita anche meditazione in movimento,
aiuta a ritrovare calma e rilassamento, a sciogliere le articolazioni e ad alleviare le
tensioni. Spesso la coreografia è accompagnata da musiche piacevoli e
rasserenanti. Durante il travaglio, nelle pause tra una contrazione e l'altra, i
movimenti del tai ji riequilibrano l'energia, portano serenità e pace interiore. In
gravidanza può essere praticato in qualsiasi epoca gestazionale.
- DANZA DEL VENTRE: potente danza medio-orientale che coinvolge tutto il corpo e
ne migliora il portamento e la postura alternando movimenti morbidi e lenti a
movimenti scattanti e secchi. E' la danza della mobilità del bacino per eccellenza
poiché sollecita vigorosamente l'area pelvica, tonifica il pavimento pelvico, potenzia
gli addominali, gli adduttori e i glutei. Migliora l'immagine di sé. Durante il travaglio e
il parto i movimenti di questa danza aumentano il diametro pelvico, favoriscono i
movimenti di rotazione e flessione fetale e la fase espulsiva. Da iniziare nel
secondo trimestre.
- DANZA CREATIVA: le donne sono libere di danzare seguendo in modo autonomo
e creativo quel che certe parole, musiche o immagini evocano in loro. La danza
creativa risveglia l'istintualità, la fluidità, la flessibilità, qualità essenziali per vivere
con serenità i cambiamenti globali che la maternità comporta. Fisicamente la danza
provoca una sorta di massaggio interno che lavora sul sistema linfatico, migliora la
circolazione, scioglie le tensioni muscolari e della colonna, rende elastico il bacino.
Si può danzare in qualsiasi epoca gestazionale.
- MOVIMENTO IN ACQUA: a chi ama questo elemento il movimento in acqua a
33/34° dona un grande benessere generale dovuto al rilascio di endorfine che
l'acqua favorisce. Le articolazioni trovano grande sollievo alleviate della riduzione
notevole del peso corporeo. L'acqua migliora il ritorno venoso, riduce l'edema degli
arti inferiori, stimola la funzione di evacuazione, stimola un buon tono
cardiovascolare, migliora la capacità respiratoria. Da iniziare in qualsiasi epoca
gestazionale.
- PILATES: metodo nato in Germania il secolo scorso, propone esercizi che si
concentrano sul baricentro della donna, il quale durante la gravidanza tende a
spostarsi in avanti a causa del peso del pancione, provocando forti dolori alla
schiena; i movimenti suggeriti dal pilates servono a sciogliere i muscoli del dorso, a
rafforzare quelli del perineo e insegnano a respirare in modo corretto.
In genere, le lezioni di pilates in gravidanza iniziano dopo il primo trimestre e
possono continuare per tutta la durata della gestazione.

Dott.ssa Monica Dal Molin, Educatrice Prenatale

martedì 10 maggio 2016

Alimentazione e sindrome premestruale

La sindrome premestruale è una condizione tipica di tutte le donne in età fertile e si avverte da 7 a 15 giorni prima l’arrivo del ciclo mestruale stesso. I sintomi sono vari e cambiano da donna a donna, possiamo avere acne, ansia, bassi livelli di energia, tensione, irritabilità, depressione, modificazioni del desiderio sessuale e cambiamenti repentini di umore.
Ovviamente alla base di tutto questo vi è la produzione ormonale che a partire da 5-10 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni vede una diminuzione dei livelli di progesterone con un aumento di estrogeni responsabili degli sbalzi di umore.
I consigli alimentari per combattere o perlomeno attenuare questi sintomi sono innanzi tutto ridurre il consumo di prodotti animali e prediligere le verdure, le donne vegetariane rispetto a quelle onnivore espellono con le feci circa il 50% in più di estrogeni e si pensa che questo sia dovuto al consumo massivo di fibre.  Inoltre i fitoestrogeni presenti nei vegetali contribuiscono a un riequilibrio quando nella fase premestruale sono alti gli estrogeni.






 Per assicurare un buon apporto di fitoestrogeni in tale fase bisogna aumentare il consumo di soia che ne contiene livelli alti e unire a questa il consumo di altri legumi e verdure a foglia scura in quanto contengono la vit B6 che ha anch essa effetti positivi sul metabolismo degli estrogeni. Molti studi hanno dimostrato che supplementi di Vit B6 in questo periodo riduce notevolmente i sintomi nel 83% delle donne trattate.
Infine un’integrazione naturale può essere fatta con l’estratto di Agnocasto, preso al mattino per diversi mesi sembra ridurrei sintomi della fase premestruale.

Dr.ssa Rosa Corigliano, biologo nutrizionista

venerdì 6 maggio 2016

IL POTERE DELLA COMPRENSIONE PER VIVERE BENE

La vita ci pone continuamente davanti a delle sfide e a delle difficoltà, ma quando ci sentiamo affaticati, tristi, arrabbiati esiste una medicina efficace, a mio parere la più efficace e si chiama COMPRENSIONE.
Quando vediamo qualcuno star male, il nostro istinto, spesso, ci spinge a fornire buoni consigli o a spronare la persona con l’obiettivo di farla reagire. In realtà, possiamo aver a disposizione tutte le soluzioni del mondo, ma se il bisogno non viene accolto, l’incomprensione può solo far più sprofondare nella sofferenza. Un amico, un fidanzato/a, un genitore non possono vivere la nostra esperienza, ma possono avvicinarsi al dolore e aiutare ad esprimerlo e a condividerlo. Questo non significa abbandonarsi agli altri, dipendere dal loro sostegno dimenticando le proprie capacità. Semplicemente ci sono momenti in cui le nostre ali hanno bisogno di essere curate, perché solo in questo modo ci permetteranno di volare più in alto e con più forza.
Non è facile trovare persone che possano capirci, ma accade. Le esperienze negative spesso creano sfiducia negli altri, ma bisogna star attenti e non correre il rischio di chiudersi. Nel “Piccolo Principe” Antoine de Saint-Exupery ci insegna che “Non dobbiamo odiare tutte le rose, perché una spina ci ha punto”. Dare una seconda possibilità alla vita, accettare il passato e impegnarsi per costruire il futuro sono tappe necessarie per raggiungere la meta “felicità”.




Incontrare una persona che ci sussurra con il cuore “Io ti capisco, non vivo la tua vita, ma posso immaginare quello che stai provando, avrai delle ragioni per comportarti così anche se magari non condivido il tuo comportamento”, fa la differenza e ha un enorme potere terapeutico. Se si tratta di una persona significativa per la propria vita, acquista ancora più valore, ma se si tratta di una conoscenza è altrettanto speciale quello che accade. Vivere la bellissima ed entusiasmante esperienza del sentirsi capiti è il primo passo verso il cambiamento. Solo se ci rassereniamo, possiamo metterci in gioco e scoprire cosa far in prima persona per migliorare la nostra vita. Noi siamo i conducenti della nostra automobile, ma il viaggio è più affascinante se siamo accompagnati da passeggeri che condividono con noi strade a volte tortuose.
“Non sottovalutiamo l’efficacia di un sorriso, di una parola gentile, di una carezza, di un abbraccio”. È importante scorgere ciò che c’è dietro ai comportamenti, non accontentarsi dell’apparenza. Se proprio non ci sentiamo capiti, diamo noi l’esempio! A volte l’esempio è più efficace di mille parole.
Capire ed essere capiti non è facile, ma è un allenamento quotidiano, che può consentire di vivere più in armonia con se stessi e con gli altri.

Dott.ssa Antonella Chibelli, psicologa