domenica 20 marzo 2016

Fibromialgia: quando il corpo dice STOP

La fibromialgia o sindrome fibromialgica o sindrome di Atlante, da wikipedia è definita come una sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità.
La sua diagnosi e caratteristiche cliniche sono controverse.
Le possibili cure sono oggetto di continui studi; la malattia potrebbe essere riconducibile all'attività lavorativa svolta dal soggetto debilitato.
 La reale eziologia è sconosciuta, ma è considerata una malattie reumatiche.
Gli indici di infiammazione risultano nella norma.
Prevalentemente interessati dal dolore sono: la colonna vertrebrale, le spalle, il cingolo pelvico, braccia, polsi, cosce.
Al dolore cronico, che si presenta a intervalli si associano spesso disturbi dell'umore e in particolare del sonno, nonché astenia, ovvero affaticamento cronico.
Inoltre la non-risposta ai comuni antidolorifici, nonché il carattere "migrante" dei dolori, sono peculiari della fibromialgia.
Ma ci siamo mai chiesti quali sono i motivi fisici ed emotivi che scatenano questa fastidiosa sindrome?
Una delle sicure cause scatenanti è un non corretto scambio tra calcio e magnesio nella cellule muscolare, infatti il calcio presente nel sangue serve ad attivare l'actina delle fibre muscolari, che insieme a miosina e altri filamenti determina la contrazione, mentre il magnesio dà una modesta carica elettrica che sposta il calcio dalla parte opposta della cellula, invertendo la contrazione.
E quindi somministrare da solo il magnesio serve a poco.
Sicuramente una carenza di questo minerale magari legata allo stress, visto che il magnesio ha una sua importante funzione a livello di catabolismo, quindi lo smaltimento, di catecolamine adrenergiche, che sono anche la causa di un aumentata richiesta d'ossigeno da parte delle cellule muscolari.
Inoltre alti livelli di catecolamine, sempre legate allo stress, inducono lipolisi e generazione di acidi grassi liberi che, chelando il magnesio libero, lo sequestrano a livello intra-cellulare sotto forma di sale ed aumentano il deposito di magnesio a livello extra- cellulare, i suoi effetti si manifestano anche a livello intra-cellulare.
Da qui capiamo come calcio magnesio e ossigeno risultano utili in un sintomo cronico di affaticamento muscolare, ergo iniziare ad alcalinizzare con complessi di sali minerali specifici ed una dieta alcalinizzante e praticare respirazioni più efficaci, magari aiutandosi con tecniche di meditazione o sport aerobici, ridurre fumo e vaso costrittori come le xantine del caffè (ed evitare abusi di quei farmaci come gli inibitori di pompa acida o anche detti in gergo gastroprotettori, che riducono l'assorbimento di calcio e magnesio, o alimenti come glutine e latte che in molti soggetti possono appiattire l'assorbimento riducendo l'area disponibile dei villi intestinali)possono iniziare a darci una grande mano.



Possiamo aggiungere anche un'importante molecola endogena che facilmente si depaupera in situazioni stressogene o con l'uso di farmaci anticolesterolemici (la famiglia delle statine), il coenzima Q10 che aiuterà il muscolo nella sua funzione di contrazione.
Per ciò che riguarda l’eccessiva distruzione del Coenzima in questione concorrono gli alti livelli di radicali liberi prodotti da un’elevata ossidazione conseguente ad una super alimentazione o per infiammazioni croniche, o a periodi di stress prolungati.
Come naturopata mi interessa analizzare il significato psicosomatico della fibromialgia, e quindi il messaggio di cambiamento che la vita attraverso questa esperienza vuole farci arrivare.
Statisticamente questa è una sintomatologia che interessa più frequentemente donna sui 40 anni o più, che spesso vivono la propria esistenza mettendo avanti gli altri, con sacrifico, sentendo forte in loro la sensazione di non riuscire mai a fare abbastanza.




Non ascoltare i segnali che la vita ci da e le richieste del corpo e sostituire la parola ”voglio” al “devo”, spesso trascurando la propria salute, scaricando  la propria carica vitale in favore dei "doveri" verso gli altri, spesso mal volentieri.
Sicuramente possiamo parlare di una sorta di “depressione muscolare”, ed infatti uno dei farmaci più prescritti in queste sindromi sono gli anti depressivi attivi sul reuptake della serotoniona, e quindi come una gabbia che imprigiona dolorosamente i muscoli e rendendo faticosa le azioni quotidiane
Una sofferenza interiore che arriva a localizzarsi nei muscoli per bloccare azioni che non vorremmo fare, ma dobbiamo, ignorando così il nostro sentire.
Una miscela di Fiori di Bach che potrebbe aiutare il cliente che vive queste emozioni e questi disagi fisici sono: Gorse, Pine, Elm, Rock Water, Olive, Impatients, Larch, a cui aggiungerei Wild potato bush australiano, quest'ultimo fiore è indicato per chi non si trova in armonia con il proprio corpo fisico.
Spesso queste persone sentono il bisogno di andare al di là delle proprie limitazioni fisiche, come se il corpo li trattenesse e li opprimesse.
Per la sensazione di oppressione e di essere imprigionati in una personalità che non ci appartiene più.
E' una essenza indirizzata alla frustrazione della limitazione.
Utile in tutte quelle malattie in cui c'è frustrazione dovuta alla diminuita funzionalità fisica, infatti queste persone sentono un forte peso sulle loro spalle.
Ridurre lo stress.
Poiché è dimostrato che la sintomatologia si acuisce spesso nei momenti di stress e di preoccupazione, come altresì alcune persone riferiscono che in vacanza hanno avuto una temporanea remissione dei sintomi, un consiglio valido è quello di concedersi spesso pause e momenti rilassanti.
Vacanze termali e meditazione potrebbero aiutare, oltre che una costante attività fisica aerobica e passeggiate ossigenanti nella natura.
Anche migliorare l'alimentazione rendendola quanto più alcalinizzante antinfiammatoria e ricca di sali di magnesio e calcio. può dare un buon supporto nell'alleviare i sintomi.

Anna Carla Digregorio, Farmacista olistica.

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