martedì 10 novembre 2015

Vulvodinia e rimedi naturali


Abbiamo visto, nel precedente post, come scuole secolari come l'ayurvedica e la medicina tradizionale cinese MTC possano aiutarci nell'interpretare i sintomi della vulvodinia correlandoli a conflitti legati alla sopravvivenza, alle radici ed alla sicurezza, ma anche al nostro lato yin o femminile, da quei punti infatti passa un importante meridiano curioso, il Vaso Concezione.
La denominazione di “Vaso” nella MTC è dovuta al fatto che, mentre i meridiani sono assimilabili a “fiumi”, i vasi sono riconducibili a dei “laghi”, o bacini,  che sono dei veri e propri punti di raccolta per l’energia. Quando l'energia o QI nei vasi è molta, può traboccare con maggiore vigore in ognuno dei meridiani, proprio come i bacini colmi che riempiono i canali di irrigazione con un flusso imponente. L’ideogramma ren () simbolo di questo meridiano significa direzione, responsabilità: esso ha un ruolo chiave nella circolazione del Qi, in quanto è il bacino di tutti i meridiani yin (più quello dello stomaco) e ne regolarizza il flusso. Ha la sua origine nell’utero delle donne (da qui la traduzione).

Un altro aiuto lo ricerchiamo nella  Metamedicina di Claudia Ranville. La radice del termine «meta» in greco significa «andare al di là» e in lingua pali la parola «meta» significava  «amore» o «compassione». Questi due significati esprimono bene cosa sia la Metamedicina, ovvero una medicina di  compassione e di risveglio della coscienza.
Se prendiamo come termine di paragone un iceberg, possiamo dire che la medicina tradizionale si occupa della parte  emergente, poiché tratta i sintomi e i dolori o corregge i problemi di funzionamento organico con interventi chirurgici. 
La Metamedicina si occupa invece della parte sommersa dell'iceberg, che riguarda piuttosto la parte inconscia, legata  ai sentimenti e alle emozioni per tentare di scoprire qual è l'evento, vissuto o sperimentato dalla persona, che ha dato  origine al sintomo che la affligge. 

La Nuova Medicina Germanica Biologica o del medico tedesco dottor Hamer, invece, è una scienza severa che contiene solo 5 leggi biologiche della natura (e nessuna ipotesi), con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico.
La medicina hameriana descrive esattamente il contesto medico biologico dell’organismo vivente come unità di psiche, cervello e organo.
Tutti i processi da psiche e organo sono connessi al cervello dove vengono coordinati.
Il cervello è per così dire il computer del nostro organismo, la psiche diventa il programmatore, corpo e psiche diventano l’organo esecutore del computer sia nella programmazione ottimale sia nella programmazione disturbata.
Questo naturalmente è valido anche per le cosiddette malattie, perché queste fanno parte di un programma Speciale Biologico Sensato della natura (SBS) che normalmente è bifasico.
Ogni programma speciale biologico sensato (SBS) nasce con una DHS (sindrome di Dirk Hamer), cioè con un singolo evento conflittuale, contemporaneamente sui tre livelli:

1. nella psiche
2.nel cervello
3.nell’organo.

Il conflitto originario cambia in base all'evoluzione embriologica del tessuto in questione, e somatizzato finisce con il presentare sintomatologie d'organo.
Così capiamo che non si parla di sintomi psicogeni, cosa che penso sia molto frustrante sentire da parte di chi ne soffre, ma di somatizzazioni del proprio vissuto.

Entrambe gli approcci uno più filosofico, la metamedicina, uno altamente scientifico, la nuova medicina germanica, valutano come conflitto base della vulvodinia quello collegato alla sessualità ed al rapporto con la propria femminilità.

Credo che analizzando tutto ciò si intenda come l'approccio migliore in questi casi possa essere lavorare su più fronti contemporaniamente.

L'uso di prodotti fitoterapici (come iperico, calendula e melaleuca) o omeopatici (come l'ignatia amara e l'aconitum), affiancati ad un lavoro di riequilibrio floreale (crab apple, come fiore di Bach, manzanita come fiore californiano e she oak , billi goat plum, bush gardenia, sturt desert rose e wisteria come australiani) ed un percorso interiore che ci alleggerisca dai carichi psicoemozionali di tali conflitti, possano essere uniti ad agopuntura, tecniche di fisioterapia e un'alimentazione che nutri la nostra parte Yin (per questo si può far riferimento al libro: la dietetica nella medicina tradizionale cinese).

Per concludere sottolineerei che alla base di ogni sintomo c'è un conflitto, quindi “ricordiamoci di non dimenticarcelo”... (permettetemi l'ossimoro).

Anna Carla Digregorio
Farmacista Olistica

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