domenica 25 ottobre 2015

la visione della vulvodinia in medicina orientale



La vulvodinia, così come wikipedia la definisce, è una condizione vulvare consistente in dolore, senso di bruciatura e fastidio a livello vulvare, che interferisce con la qualità della vita. Non è presente alcuna lesione fisica riconoscibile, a parte l’arrossamento del vestibolo. La condizione è diagnosticata per esclusione di altri problemi vulvovaginali. Il dolore può essere generalizzato o localizzato nella regione vulvare e spesso può divenire anche cronico. Spesso i sintomi ed il dolore si iniziano a sentire quando le donne diventano sessualmente attive. L’assenza di sintomi visibili fa sì che, prima di essere diagnosticato, viene detto a molte di loro che è un sintomo di origine psicogena (“nella loro testa”), quindi quasi facendo intendere che lo stiano inventando.





Come potete immaginare, questo è un altro di quei gratta capi in cui si evince che la medicina classica non riesce a vederci chiaro, e...come direbbero i cinesi in medicina tradizionale cinese...NANJING (cioè una situazione difficile)!


L'aiuto che ci viene dalla medicina olistica è quello di valutare il sintomo anche in base alla sua localizzazione, e in questo caso troviamo essere proprio nella zona del primo chakra, anche definito chakra della radice. Questo chakra è collegato alla terra, alle nostre radici ed alla capacità di sentirsi a casa; ci rende ben radicato nella realtà materiale, capace di non temere i cambiamenti che il futuro può portare.

Le medicine orientali valutano L'Unità corpo mente nella sua globalità ma ciò non significa sottovalutare il sintomo o considerarlo un'invenzione. 

Un suo squilibrio può essere legato a problemi durante il parto, rifiuto o mancanza di legame con la mamma, non ci si sente amato da lei e di conseguenza si inizia a cristallizzare una paura per la propria sopravvivenza; dopotutto la mamma è colei che dà il nutrimento, mentre il papà dà la direzione. 
Oltre che la sopravvivenza ed i suoi bisogni primari questo chakra regola la sicurezza dell'essere umano, la passione, il denaro, il lavoro e la casa.




Consapevolizzato ciò non trascurerei neanche il fatto che da lì passa un importante meridiano energetico, facente parte dei meridiani cosiddetti straordinari o curiosi, il meridiano di vaso concezione o REN MAI; l'ideogramma "Ren" significa "sostenere e farsi carico di", rappresenta la capacità di accogliere, di amare ed è il meridiano più Yin del corpo, il meridiano “femminile”per eccellenza, quindi dell'equilibrio della nostra parte femminile appunto.


Abbiamo visto come queste due scuole secolari ayurvedica e di medicina tradizionale cinese possono aiutarci nell'interpretazione del sintomo, ora aggiungiamo delle semplici domande suggerite dalla metamedicina e delle nozioni embrionali della medicina hameriana e iniziamo a far luce.

In un'altra sessione spiegheremo più nel dettaglio cos'è la metamedicina e la medicina hameriana, entrambe infatti valutano questa problematica come una somatizzazione di un conflitto rispetto la nostra sessualita'.
La visione hameriana ci spiega che questo tipo di conflitto si esplica nell'emisfero sinistro del cervello e si riflette sull'epitelio pavimentoso vaginale di derivazione ectodermica, ma ci torneremo su...

Anna Carla Digregorio
Farmacista Olistica

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