venerdì 25 settembre 2015

Vulvodinia

Di vulvodinia soffre il 16% delle donne di età compresa tra i 18 e i 64 anni. I sintomi comprendono una vasta gamma di manifestazioni che vanno dal lieve bruciore al dolore, tale dacompromettere anche una semplice camminata A volte noi donne sottovalutiamo segni e sintomi perché il bruciore lo associamo al jeans troppo stretto, alla passeggiata in bicicletta che non facevamo da tanto o alla nuova marca di assorbenti interni che abbiamo comprato. A volte sono i professionisti della salute che non colgono segni e sintomi, perché questi sono tanti e vari e spesso sono legati ad altre cause. Questa scarsa consapevolezza porta mediamente a un tempo di 4 anni tra l’insorgenza dei sintomi e la diagnosi della malattia di cui parliamo oggi.
La vulvodinia è un dolore cronico e continuo che si presenta nella zona vulvare. In realtà, dietro la definizione dolore c’è una grande varietà di sintomi: fastidio tipo puntura di spillo, bruciore, irritazione, gonfiore, disagio durante il rapporto. Anche per quanto riguarda la localizzazione c’è una grande varietà, infatti la vulvodinia può interessare l’intera area vulvare o solo una parte, l’area vestibolare, il clitoride e la mucosa periuretrale. Ecco perché è così difficile riconoscerla!




Allora come facciamo a capire se ne siamo affette? È importante non sottovalutare mai i segnali che ci dà il nostro corpo. Questo non vuol dire recarsi dal medico o al pronto soccorso al primo campanello d’allarme, ma significa imparare a conoscersi e a interpretare le nostre sensazioni. Il dolore è una sensazione ed è il modo che ha il nostro corpo per comunicarci qualcosa, non necessariamente qualcosa di brutto.
In un libro molto piacevole e profondo che ho letto quest’estate, “Storia di un corpo” di Daniel Pennac, l’autore dice: “Più lo si analizza, questo corpo moderno, più lo si esibisce, meno esso esiste. Annullato, in misura inversamente proporzionale alla sua esposizione.” Quanto è vera questa affermazione! Più curiamo gli aspetti superficiali e meno esiste, più ci preoccupiamo del singolo esame medico a cui stiamo per sottoporci e meno esiste. Esiste meno alla nostra consapevolezza. 
Ritornando alla vulvodinia, il primo passo per guarire (sì, dalla vulvodinia si guarisce!) è individuare i segni e i sintomi che il corpo ci manda, magari aiutandoci con una sorta di diario per monitorare le manifestazioni del nostro corpo, e infine mettendoci nelle mani fidate di un professionista. 
Come curarla? Di questo e altro ne parlerò nei prossimi post!

 Dott.ssa Alessia Pepe, Ostetrica

2 commenti:

  1. grazie dottoressa!! sono contenta che si parli di vulvodinia su questo fantastico blog e spero che lo leggano in molti. io sono iscritta al forum vulvodiniapuntoinfo.com che è anche Associazione Onlus che si occupa della malattia da anni e offre supporto e consigli a noi ragazze colpite da questa terribile patologia, che come saprà causa tanta sofferenza fisica ed emotiva. la missione del forum è quella di diffondere la conoscenza sulla vulvodinia e trovare nuovi specialisti in grado di diagnosticarla e di offrire la terapia più adeguata. Colgo l'occasione per invitarvi a firmare la petizione lanciata dal forum per ottenere il riconoscimento della vulvodinia da parte delle istituzioni: https://www.change.org/p/una-firma-per-la-vulvodinia. Conto sul vostro sostegno!!

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  2. Sì, dalla vulvodinia si guarisce. E' il messaggio che la Ns ONLUS vuole inviare atutte le donne colpite dalla vulvodinia e ai loro cari. Per coloro i quali non conoscono la Vulvodinia, chiamata anche vestibolite vulvare o sindrome vulvovestiboalre, bast pensare che ne soffre un numero vastissimo di donne: la malattia colpisce una donna su sette. E' davvero un numero alto, purtroppo. Cosa prova una donna che soffre di questa malattia? Avete presente quando vi ustionate, magari mentre cucinate, stirate, o vi cade la cenere della sigaretta sul dorso della mano? Sensazione molto simile, e ora amplificatela 100 volte di più. E ora, immaginate, pensate, sentite che non vi passa mai. Poi, sensazione di punture di spillo, stilettate che vi trafiggono la carne, sì,proprio come le frecce nel martirio di San Sebastiano. Purtroppo questa patologia è tosta e invalidante, ma ripetiamo, come la stessa dottoressa ha scritto nel post, di vulvodinia si guarisce. Ringrazio anche la ragazza che ha scritto il commento precedente, una Nostra forumina, doreen89, per aver menzionato la petizione che abbiamo lanciato: se avete voglia di aiutarci e fare la differenza, potete farlo con una firma. Una Firma Per la Vulvodinia. La petizione si propone specifici obiettivi, ben definiti, chiari, reali e concreti, è arricchita di riferimenti scientifici e aperta all'attenzione ditutte le Istituzioni. C'è tanto che potete fare, anche voi che non siete direttamente toccati da questa piaga. Potrebbe essere nostra figlia. Guarire è una Realtà. CrediAmo nella Cooperazione, nella Condivisione e nel Contatto, i Nostri Valori, le Nostre 3C #NoiCiCrediAmo---grazie per il vostro aiuto!

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